lunedì 12 febbraio 2018

Lettere da un Lunedì mattina

Carissimo,
è di nuovo tempo di scriverti.
C'è sempre un sapore di passato ancora vivido nei lunedì mattina. Lo so, è così che sono stato pensato: una calma apparente, colori distesi, nuvole pronte a dipanarsi.
Per strada oggi troverai ancora i coriandoli che la pioggia ha risparmiato, li ha raccolti tutti sui lati della carreggiata, tra le ruote delle auto parcheggiate.
Sui muri è rimasto il segno immemore: "Suca", la protesta incontrollata di un coro collettivo e unanime. "Ti amo", e non sapremo mai se sarà una storia a lieto fine.
Non c'è spazio ancora per ricominciare se le emozioni di ieri appaiono così presenti.
A farci caso, anche i notizari assecondano questo stato continuando a parlare di ciò che è stato.
Perché in fondo, a farci male davvero non è il pensiero di un nuovo ciclico inizio, ma le ferite che hanno inferto le bugie del fine settimana.
Finché vivremo aprendo parentesi e non preoccupandoci di come proseguire il discorso, il caffè del lunedì mattina sarà sempre più amaro degli altri.

Amaramente,
Lunedì.