Nascere è una storia di cui tutti possiamo dire qualcosa, ma di cui nessuno può dire tutto. Non con le parole almeno. Stanotte si è compiuto il miracolo della vita ancora e ancora. Ha portato con sè una miriade di insegnamenti, senza saperlo, ha messo tutti in riga.
Ha spiegato pazientemente l'arte dell'attesa, perchè le cose belle richiedono tempo, perchè aveva tutto il diritto di prenderselo, che nascere è un dono e anche se nell'attesa diventiamo tutti un po' egoisti, tutti solo più curiosi di vedere come sarà, lui arriva solo quando è il momento opportuno, non un minuto prima.
Ha spiegato che ognuno ha i propri diritti quando ha emesso il primo vagito e tutti lo hanno ascoltato in silenzio, lasciandosi meravigliare dallo strapotere ammaliante di quel suono.
Ha spiegato che nascere è stato faticoso, e che non ce l'avrebbe mai fatta da solo, perchè tutti abbiamo bisogno di qualcuno, perchè si nasce dal ventre di una madre che ha combattuto la prima di mille battaglie insieme a te e necessita subito dell'abbraccio di un padre che faccia sentire protetti e ricolmi d'amore.
Poi ha lasciato che venisse ammirato, perchè non c'è bellezza senza contemplazione, e questo lo insegnerà a quanti si recheranno in pellegrinaggio per saperne qualcosa di questa storia unica che è la vita.
Quale vita? Sarà lui stesso a tesserla, giorno per giorno, di sicuro lo consegniamo a un'esistenza che nessuno ha ancora visto, di cui qualcuno prova a predire qualcosa, ma dove prevalgono le incognite. Un futuro nuovo, ma con due coordinate assolute: amore e speranza.
A Gioele auguri per la sua vita 3.0!